M’AYO – I fiordalisi

Il videoclip di I fiordalisi, il singolo d’esordio del cantautore romano M’AYO, che anticipa l’album Aspri Motivi, in uscita nei primi mesi del 2023.

Il video del brano i fiordalisi alterna continuamente momenti di solitudine claustrofobica urbana, dal sapore leggermente psichedelico, a momenti in cui il protagonista si libera in una sorta di ballo, sempre in solitudine ma finalmente libero da quelle emozioni che provocavano solo un dannoso avvitamento autolesionista nella propria esistenza. Questa libertà il protagonista la raggiunge solo nel momento in cui si libera della trance e delle rose che rappresentano materialmente le emozioni che non ci sono più. È il momento in cui si decide di andare avanti.

I fiordalisi non ci sono nel video perché sono proprio loro che mancano. Le emozioni che si provano spontaneamente così come nascono i fiordalisi.

Il testo di questo brano è una sorta di slogan e contiene frasi apparentemente nonsense tipici della New wave anni ’80. Nonostante la briosa atmosfera dell’arrangiamento, il brano tratta di un argomento poco felice.

«I fiordalisi – dichiara l’artista – è una canzone che non tratta in alcun modo temi sociali.  È una canzone che profuma di morte. La morte delle emozioni che ognuno di noi ha provato, ma che non ha il coraggio di guardarle in faccia. I fiordalisi rappresentano le emozioni che erano vive e che non ci sono più. È applicabile in qualsiasi contesto. Una coppia, ad esempio, che si amava ma che al momento non ha più nulla da condividere se non la piattezza della quotidianità. Oppure una passione alla quale si credeva ma che poi non riesce più a coinvolgerci. Questi sono i fiordalisi: quei momenti emozionanti che non ci sono più. Mi preme sottolineare che nelle prime frasi si fa riferimento al meccanismo mentale già analizzato da Proust secondo il quale il profumo materializza i ricordi e li fa riaffiorare al presente pur appartenendo al passato».

BIOGRAFIA
Alessandro Magliocchetti classe ’66, di Roma, vissuto a Leonessa nel Reatino durante la sua giovinezza, ha segretamente coltivato la sua passione per la musica per tutti questi anni da dietro la sua scrivania, fino a quando decide finalmente di dare il via pubblicamente al suo progetto solista M’AYO, dove il cantautorato tocca la sua forma più cruda e pungente e dove la musica cullata tra il perfetto binomio di semplicità e modernità risulta sempre fresca senza sembrare mai banale.

CREDITI
Testi: M’ayo
Musica: Wepro, M’ayo
Produzione: Wepro
Chitarre e Synth: Wepro
Basso: Andrea Colicchia
Piano: Matteo Patrone
Batteria: Riccardo Adamo
Violoncello: Marco Simonacci
Mix e Master: Francesco Putortì

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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