Nando Mainardi – Il figlio della foca. Celentano e Fantastico 1987

Nando Mainardi è profondo e raffinato cultore di quella canzone d’autore italiana poco allineata e con una personalità ben definita. Non a caso ha già scritto di Gaber e Jannacci.
Affronta questa volta un personaggio ancora meno definibile, un anarchico nei fatti, perso tra bigottismo, provocazione, conservatorismo, genio, banalità, ego ipertrofico: Adriano Celentano.

Come lo descrisse malignamente Giorgio Bocca, “un cretino di talento”.

Il libro narra l’incredibile, quanto poco ricordata, avventura del Molleggiato quando gli venne affidata, dopo il clamoroso passaggio alla Finivest di Baudo, Carrà e Bonaccorti, a suon di miliardi, la conduzione del programma di punta della RAI, Fantastico, nel 1987.

Fu un mezzo (o completo) delirio di onnipotenza ma di totale rottura dei canoni tradizionali, tra polemiche a non finire (per le quali si scomodarono il suddetto Bocca ma anche Umberto Eco, vescovi e tutti i quotidiani), che arrivarono anche in Parlamento e al Vaticano.
Spazi concessi ai reietti della RAI come Franca Rame che mise in scena da “Tutto casa, letto e chiesa” l’agghiacciante monologo autobiografico “Lo stupro” e Dario Fo che nella puntata di Natale, da “Mister buffo” parlò a suo modo di Gesù Bambino, causando scandalo e proteste.

E poi appelli contro la caccia, gaffe a ripetizione, i lunghi imbarazzanti silenzi, litigi furiosi e fratture inenarrabili con dirigenti e collaboratori (Massimo Boldi ne esce come un miserabile).
Ma anche dieci milioni di spettatori e oltre di media, ospiti favolosi (da Chuck Berry ai Bee Gees a Liza Minelli) e un programma che non si ripeterà mai più e dall’anno successivo verrà di nuovo normalizzato.

Un libro interessantissimo, circostanziato all’epoca sociopolitica in cui si svolge la vicenda, una fotografia di un periodo che si chiude per lasciare spazio a una nuova era, quella del Berlusconismo, con tutti gli annessi e connessi.

Nando Mainardi
Il figlio della foca. Celentano e Fantastico 1987
Robin Edizioni
14 euro

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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