NoN – Come l’ombra

Fuori dalla casetta nel bosco, si aggirava l’Ombra. Si muoveva inquieta, alla ricerca di qualcosa che non aveva e che non sapeva, mentre, a sua insaputa, il Fato e il Destino ne decidevano il futuro sfidandosi davanti ad una scacchiera.

Solo il Giudizio la salverà, ergendosi al di sopra di Fato e Destino ed interrompendo bruscamente il beffardo gioco. Potrà dunque l’Ombra avere le risposte che cercava, placare la propria irrequietezza ed incontrare finalmente la sua vera essenza?

Presentano così i NoN, con una specie di breve favola misterica dal finale aperto, il video che accompagna “Come l’ombra”, primo singolo dal nuovo disco “Sancta Sanctorum” in uscita il 15 luglio per Garage Records / I Dischi del Minollo.

Il clip è stato girato dai videomaker Ancoziba e Jonassi, mentre Jonathan Chiti e il bassista della band Massimiliano Leggieri si sono occupati della fotografia, l’editing è invece di Costanza Ballerano.

La traccia è la rilettura di una splendida canzone del Trio Lescano del 1942, che i NoN hanno virato verso il folk apocalittico accrescendone ancora di più l’intensità.

Quando vidi Il Conformista, capolavoro di Bernardo Bertolucci – racconta Andrea Zingoni, voce del gruppo – oltre che dalla visione rimasi affascinato anche da questa canzone che suggellava il film sui titoli di coda. Dovetti subito scoprire di chi fosse questo incanto soave e spettrale al tempo stesso, così feci la conoscenza del Trio Lescano. Trio di voci femminili molto in voga negli anni ’30 e ’40 in Italia, periodo, infatti, in cui si svolge il film. Abbiamo preso questa canzone, l’abbiamo scarnificata, ridotta all’osso, e poi le abbiamo costruito sopra il nostro mood, più e più volte anche in studio di registrazione modificando fino alla fine le strutture ed i suoni.

Come l’ombra” sintetizza al meglio l’atmosfera e le coordinate sonore di “Sancta Sanctorum”, il cui titolo cita un testo di Charles Bukowski. Il secondo lavoro dei NoN è un disco dark-wave-noise pulsante oscurità e speranza. Rispetto al lavoro precedente, le tematiche si fanno più interiori e il suono viene arricchito di stratificazioni e strumenti come timpani, campane, synth, organi, pianoforti ma anche scatole di attrezzi e barattoli pieni di chiodi. Per una sequela di canzoni dense e senza scrupoli che parlano di amore, vita, morte.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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