Oscar 2014 tra Talking Heads e Thirty Seconds to Mars

La notte fra domenica e lunedì ha regalato all’Italia un Oscar: La grande bellezza di Paolo Sorrentino si è aggiudicato il premio quale miglior film straniero. Sorvolo sulle polemiche, molto nostrane a dire il vero, sul fatto che il film meritasse o meno, per soffermarmi con il breve discorso di ringraziamento del regista che ha elencato le sue fonti di ispirazione, fra cui i registi Fellini e Scorsese (anche lui in gara con The Wolf of Wall Street, film uscito completamente a bocca asciutta dalla kermesse), Maradona e, udite udite, i Talking Heads, autori, fra gli altri, del brano che ha dato il titolo al suo film This must be the place. Personalmente ho apprezzato questa fonte di ispirazione che si radica nella storia della musica degli anni ’70, attraverso l’esperienza di questo gruppo eclettico con una forte tensione all’avanguardia, protagonista di concerti dal vivo dal forte approccio emotivo e guidato da David Byrne, maestro sagace e innovatore. Quel David Byrne, da non dimenticare, che tra 1988 e 1989 si portò a casa, con Ryuichi Sakamoto e Cong Su, Golden Globe, Grammy e Oscar come miglior colonna sonora de L’Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci.

Musica e Oscar che vanno a braccetto, quindi, e non solo per i riconoscimenti che ogni anno l’Academy Awards tributa a colonna sonora e canzone originale, ma anche per il legame virtuoso, l’intreccio artistico che, di tanto in tanto, viene fuori. Già Cher, icona pop, nel 1988 aveva conquistato la statuetta come miglior attrice protagonista per il film Stregata dalla Luna; quest’anno è Jared Leto, leader quarantatreenne dalla lunga chioma dei Thirty Seconds to Mars, ad aggiudicarsi l’Oscar come miglior attore non protagonista, per il film Dallas Buyers Club. Allora è possibile emergere in più ambiti!


Sul palco degli Oscar non sono passate inosservate le performance di Pink, perfetta nel celebrare i 75 anni del film Il Mago di Oz e la sua “Somewher over the rainbow”, ma anche quelle degli altri artisti in gara, U2 e Pharrel Williams in testa; i primi con “Ordinary Love”, tratto da Mandela: Long Walk To Freedom, il secondo con “Happy” incalzante motivo tratto da Cattivissimo me 2. A vincere però è stata “ Let it Go” l’appassionata canzone scritta dai coniugi Lopez per Frozen, l’ultimo e amatissimo film della Disney.

 

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Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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