PAPIRO – Wonder Woman

A distanza di poco tempo dall’uscita di Inimaginable, Papiro torna con una gran voglia di cantare, senza timore, ogni sua piccola e grande verità. Con Wonder Woman, canta i suoi punti di vista, la sua rivoluzione, ma soprattutto il mutamento, la trasformazione produttiva che va contro luoghi comuni, abitudini e atteggiamenti ipocriti con i quali è stata ed è a contatto.

Papiro è il nome che ha scelto per la parte più coraggiosa e irriverente di sé. Ha accumulato delle consapevolezze e ora ha bisogno di condividerle col mondo ad alta voce. «Mi innalzo su un fiume di cose da dire come il papiro cresce sul Nilo e scelgo di cantare liberamente, come fanno i suoi fusti quando il vento ci passa in mezzo».

In questo contesto strettamente legato e affezionato al mondo femminile, è proprio attraverso la parola libertà che trova le note per dire basta al silenzio e alle ingiustizie.

L’artista dichiara:

«Sono nata donna, e dico grazie.Per questa forma, per l’ipersensibilità che rende avvincente ogni momento di bellezza e ogni momento di disperazione; per ogni sfumatura colta senza neanche averlo mai chiesto; per l’istinto, per l’amore. Per il fatto che riesco ad essermi amica quando ho bisogno di sapere cosa fare. Quindi grazie, ma anche basta. Basta alle ammonizioni, alle colpevolizzazioni e alla disapprovazione. Voglio sfogarmi ed essere me».

Wonder Woman è la canzone che l’artista ha scritto per sé e per tutte quelle donne che hanno assaporato l’amaro sapore di avere l’indole da crocerossina nei confronti di uomini che giocano a fare le vittime. Questo brano è un invito a comprendere che non c’è nessun uomo da salvare e che tutta la forza e i poteri che le donne hanno converrebbe concentrarli in cose più utili e costruttive. Evidente è il tono di ribellione e di indipendenza che si intreccia con sonorità arabeggianti e molto ritmate, perfettamente in sintonia con la sua voglia di affermarsi e di ballarci anche un po’ su.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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