PAUL MCCARTNEY – III


A uno dei più grandi compositori di musica popolare di sempre non puoi dire granché. Lo ascolti con deferenza e devozione.Anche quando se ne esce con album francamente inutili, più per autocompiacimento che per reale urgenza artistica.Il nuovo lavoro, registrato in solitaria nello studio casalingo offre la consueta classe compositiva, il fascino del suo tocco, qualche sperimentazione, ballate suggestive etc. etc.Ma, contrariamente all’eccellente precedente “Egypt station” e al più che dignitoso “New”, si fa dimenticare velocemente e non rientrerà sicuramente nel meglio della sua produzione solista.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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