ROCCO – Il ballo delle balle

Fin dai tempi delle Grandi Dittature del ‘900 è chiaro che chi controlla l’informazione ha la capacità di manipolare l’opinione pubblica a suo vantaggio, anche e soprattutto su temi di una certa importanza. Noi in quanto “alleati” degli americani siamo in un certo modo subordinati all’egemonia statunitense e in quanto paese amico siamo nostro malgrado schierati, almeno ufficialmente, con loro.

Anche quando la storia che ci viene raccontata dai canali di informazione ufficiali presenta notevoli buchi di sceneggiatura ed appare decisamente poco credibile il nostro governo supporta e difende a spada tratta la tesi a stelle e strisce. Non sapremo mai cosa si nasconde dietro eventi come l’11 Settembre (solo per citare il più clamoroso), l’unica cosa di cui siamo sicuri è che le cose non possono essere andate come ci è stato raccontato.

L’ultima canzone del cantautore italiano Rocco si intitola Il Ballo Delle Balle. Questo brano affronta, con il consueto stile ironicamente caustico del suo autore, il tema della veridicità dell’informazione globale di matrice americana e filo-americana  su diversi fatti della nostra storia recente e contemporanea, concentrandosi soprattutto sull’attacco alle Torri Gemelle del 2001. 

Non a caso la data di uscita della canzone è il prossimo undici Settembre. Questo brano è stato realizzato in collaborazione con l’etichetta italiana Artisti Online di Marco Gatti rinnovando il fortunato sodalizio artistico instauratosi  tra la label ed il cantante. 

Il Ballo Delle Balle è un vivace brano funky che si ispira alla musica dance anni ’70. Sfruttando il ritmo ballabile e trascinante della canzone Rocco non perde l’occasione per togliersi più di un sassolino dalla scarpa ed esprimere il suo punto di vista. 
Il testo della canzone palesa lo scetticismo del cantante in merito a quello che ci è stato raccontato a proposito dei mandanti e degli esecutori della strage del 2001. La versione ufficiale degli eventi settembrini presenta infatti  diverse  zone d’ombra e più di un’incongruenza, anche macroscopiche.  

A partire dalle irreali competenze tecniche dei presunti attentatori, al ritrovamento dei loro documenti nei cumuli fiammeggianti dei detriti delle torri, dalla cattura del leader di Al Qaeda e la sua presunta morte avvenuta guarda caso lontano dalle telecamere (sì, come per Saddam Hussein), fino alla scomparsa delle scatole nere degli aerei. 

Il brano scorre fluido e coinvolgente e Rocco sembra un fiume in piena. Tra le righe del testo viene fatta anche allusione al modo in cui viene distratta la massa: aperitivi, sushi e tutte quelle frivolezze che per la persona media hanno un’attrattiva di gran lunga maggiore rispetto al faticoso esercizio di ragionare su quello che succede nel mondo. 

L’undici Settembre è soltanto l’argomento principale del pezzo, verso la fine della traccia viene snocciolata una lista piuttosto lunga di argomenti controversi e divisi divulgati con ingenua naturalezza  per arcani e misteriosi secondi fini. Esportazione di democrazia, vaccini, riscaldamento globale, la benzina verde, bombe intelligenti, farina di insetti, diritto all’aborto e al suicidio assistito, green pass e ingegneria sociale. 


Però c’è anche una buona notizia, tutti gli argomenti trattati nella canzone che dovrebbero destare preoccupazione nella gente possono tranquillamente essere silenziati da un bonus monopattino e un bel mojito. Questa semplice formula magica fa in modo di farci smettere di indignarci per cose che non ci competono. 

Con questo irriverente e sarcastico brano Rocco riconferma il suo talento di scrittore e paroliere in prima linea per svegliare le coscienze dormienti del popolo italiano e non solo. Consigliato a chiunque abbia un minimo di spirito critico  e che non creda a tutto quello che ci viene raccontato.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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