TIZIANO POPOLI – Prima danza

“Prima danza” è il singolo che anticipa l’uscita di “Selinute”, il nuovo ambizioso progetto del poliedrico compositore Tiziano Popoli in sinergia con l’artista e disegnatore Roberto Baldazzini. Entrambi emiliani, entrambi della generazione e degli ambienti del ’77 bolognese.

Un incontro inedito tra musica e fumetto dopo un percorso performativo durato cinque anni, nel corso dei quali sono stati coinvolti due importanti musicisti come il vocalist e chitarrista Paolo Venturi (colonna portante del blues italiano) e il musicista e ingegnere del suono Paolo Modugno alle percussioni. 

Un vero e proprio trio musicale ‘orchestrato’ da Tiziano Popoli e impreziosito dalle visioni artistiche di Roberto Baldazzini (uno dei disegnatori fetish più importanti al mondo, capace di influenzare almeno due generazioni di artisti, grafici pubblicitari e voyeurs, traghettando la grande scuola del fumetto italiano nella contemporaneità). 

“Selinute” è un album di 4 brani rigorosamente strumentali e ‘catturati’ in presa diretta, in uscita il 19 aprile per la label atipica Archaeological Records

Ad accompagnare il singolo nonché traccia numero 2 del disco “Prima danza”, un ipnotico videoclip realizzato dal fondatore e direttore artistico di Archaeological Records Giulio Di Mauro

Partendo dal re-editing di un cortometraggio inedito girato da Baldazzini e Denny Lugli che riprendeva il taglio di un larice secolare, il regista ha giustapposto immagini dei musicisti durante il sound check dell’evento con l’intento di restituire un ambiente intimo in cui evocare le figure astratte di Selinute e del suo pantheon grafico.

Insieme con le tavole e le video installazioni, il video di “Prima Danza” costituisce la documentazione visuale di un mondo simbolico e personale di Baldazzini che Tiziano Popoli ha descritto in musica prima ancora che il fumettista andasse oltre gli studi dei personaggi. “Prima Danza” è un blues dilatato che presta la sua struttura circolare a una narrazione che richiama i momenti più lirici dei Nurse With Wound o di un certo kraut rock. Le percussioni mediorientali di Paolo Modugno, già compagno di palco di Ali Akhbar Shekarcì e Mohssen Namjoo, guidano l’ascoltatore attraverso paesaggi antichi descritti dai synth di Popoli e interpretati dalla voce e dalla chitarra di Paolo Venturi (già rappresentante italiano nella Blues Foundation di Memphis). Echi di hammond e carezze di slide guitar fanno da contrappunto ad un crescendo psichedelico in cui la tensione sottesa non riesce a coprire del tutto la malia dello sguardo di Selinute e della sua danza.

Questo video mi conferma che non ho buttato via il mio tempo inventando Selinute ed il suo mondo: ha una bellissima atmosfera. Lo ho fatto vedere anche al mio amico che era proprietario della casa davanti alla quale è stato filmato l’abbattimento dell’albero secolare: si è commosso. (Roberto Baldazzini)

Queste invece le parole e i retroscena sul videoclip raccontati dal regista Giulio Di Mauro: 

Le immagini dei musicisti che suonano non sono in sincrono con ciò che si sente, i formati sorgente delle riprese usate sono i più diversi, i contenuti da esprimere troppi e troppo complessi per essere raccontati in un videoclip, il montaggio poi mi è scappato di mano e ha preso vita sua. Ma il risultato mi ha sorpreso per fluidità: un flusso di memorie e idee che passa attraverso spazi interiori pubblici e personali, e che si avvolge intorno al piccolo film nel film del taglio dell’albero che, rimontato, suggerisce l’azione creativa e distruttiva della dea Selinute.

CREDITS 

titolo: “Prima Danza”

musica: Tiziano Popoli, Paolo Venturi, Paolo Modugno

durata: 7’37”

regia e montaggio: Giulio Di Mauro / Archaeological Records

art: Roberto Baldazzini

riprese: Giulio Di Mauro, Denny Lugli

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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