BANDA POPOLARE DELL’EMILIA ROSSA – Vi amo tutti

“Vi amo tutti” è una canzone che abbiamo dedicato a Franca Ongaro Basaglia, compagna di vita e di lotta di Franco Basaglia. Un omaggio ad una lotta epocale, quella per la chiusura dei manicomi ed il riconoscimento di diritti e dignità ai “matti”, che pur con tutti i limiti e le contraddizioni del caso ha portato il nostro paese all’avanguardia in termini di patrimonio politico e culturale in materia di diritto alla Salute mentale ben sintetizzata dal motto “La libertà è terapeutica”. Franca Ongaro perché pur avendo giocato un ruolo essenziale ed essendo stata probabilmente la figura politica più importante di quel movimento, come spesso accade nella storia alle protagoniste femminili, è stata relegata ad un ruolo di secondo piano, quello “della moglie di”.

Il titolo della canzone trae ispirazione da una scritta poi divenuta celebre trovata in una cella del manicomio di Sassari quando venne liberato dai pazienti internati. La scritta recitava “Voi mi odiate e io per dispetto vi amo tutti”.

Anche dal punto di vista musicale la canzone in un qualche modo richiama quel patrimonio. Strutturato su un ritmo pluricomposto con strofe in un tempo di 15/4, il brano ricorda le musiche degli Area, gruppo militante per eccellenza di quegli anni che suonò in un memorabile “concerto terapeutico” nel 1974 all’interno dell’ospedale psichiatrico di Trieste allora diretto appunto da Basaglia.

Il videoclip, realizzato con la collaborazione di Associazione Idee in circolo, Social Point, Radio Liberamente, Lo Spazio Nuovo vede tra gli attori utenti e operatori della salute mentale tra cui alcuni medici del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Modena.

 

 

Biografia gruppo

Il 25 aprile 2011 nasce la Banda POPolare dell’Emilia Rossa in piazza Grande a Modena.
Il nostro intento è stato fin dal primo momento fare politica rivoluzionaria, militante ed anticapitalista attraverso una delle forme di comunicazione più diretta, efficace ed emozionate che esistano, la musica….senza naturalmente rinunciare alla “balotta” (balotta in dialetto modenese significa “movida”, “fare festa”).
Il nome ed il simbolo della nostra banda traggono palesemente origine da una
distorsione un po’ sarcastica e un po’ Warholiana del nome di quella famosa Banca emiliano-romagnola che oggi rappresenta uno dei simboli del capitalismo e della degenerazione del cosiddetto “modello emiliano”, un modello ormai NON più rosso manco a parole.
La Banda è un gruppo proletario composto da delegati Rsu Fiom delle più importanti fabbriche metalmeccaniche di Modena, tra cui Ferrari, Maserati, Terim e Crown, e da musicisti che più precari di così non si può.
Definiamo il nostro genere musicale col termine “internazionalista” perchè vuole essere fuori da qualsiasi schema predefinito che non siano l’unità e solidarietà delle classi subalterne anche in ambito musicale ed artistico oltre ogni frontiera.
Facciamo altresì tesoro di importanti ricerche in materia di canzoni popolari come quelle svolte da Gianni Bosio e dall’istituto De Martino negli anni sessanta. La sillaba “POP” di “POPolare” nel nome della Banda è un chiaro quanto umile riferimento ed omaggio agli “Area” Band rivoluzionaria cui NON ci rifacciamo (non ne saremmo in grado) in termini di stile perchè assolutamente inimitabili e non più riproducibili ma cui ci rifacciamo in quanto a spirito e a carica sovversiva e anticapitalista.

Mai come in questa nostra epoca è necessario alzare la testa e difendere con orgoglio le tradizioni di lotta del movimento operaio anche dal punto di vista culturale e artistico.
Per questo oggi più che mai sono attuali le ragioni e gli ideali della Resistenza.
La Banda POPolare dell’Emilia Rossa si ispira nel costruire la propria produzione artistica ad un principio di fondo ben espresso da Karl Marx “il denaro deve essere solo un mezzo per l’arte che deve essere il fine e non viceversa”.

Il nostro motto è quello di Andrè Breton:

 

Indipendenza dell’arte per la rivoluzione.

La rivoluzione per la liberazione definitiva dell’arte

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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