BRUNO MORELLI / ANTONIO G. D’ERRICO – Alunni del Sole

C’è un’ampia porzione della musica pop italiana dimenticata o inesplorata ma che ha lasciato segni tangibili e riconoscibili nella storia nostrana.

Gli Alunni del Sole sono sempre stati piuttosto lontani dalle mie preferenze, non di meno la loro storia è interessante e intrigante.
Sostanzialmente creatura del compositore e cantante Paolo Morelli, anima e mente del gruppo (diventata una sorta di sigla della sua opera creativa), personaggio introverso, poetico, particolare, profondo, a metà tra musica leggera, pop, canzone d’autore e con una vena prog agli inizi, scomparso nel 2013.

In questo libro il fratello e braccio destro nella band, Bruno Morelli, affiancato da Antonio G.D’Errico, ne raccontano la storia artistica (ricca di successi e notorietà tra i 70 e gli 80) e l’intimo poetico, aprendo anche uno sguardo molto interessante sulle vicende della discografia italiana, sull’amicizia con Fabrizio De Andrè, sulle manovre che stanno dietro alla gestione di un gruppo e tanto altro.
Interessante approfondimento.

Gli apparati produttivi delle multinazionali venivano definitivamente smobilitati.
Gli artisti erano invitati ad anticipare la risoluzione dei loro contratti che, nel migliore dei casi, venivano trasformati in semplici rapporti di distribuzione.
Subentrò di conseguenza un sistema già da tempo adottato in Usa e Inghilterra: lo spostamento in capo all’artista o a un eventuale suo produttore personale, degli oneri relativi ai costi di produzione.
Era la fine di un mondo fato di case di produzione discografiche che avevano nelle loro strutture artistiche un punto di forza, in cui i direttori artistici operavano a priori la selezione dei nuovi talenti, facendoli crescere, cercando di valorizzare ed esaltare le qualità dei contenuti e alla fine la realizzazione del disco diventava il punto di arrivo.
Queste prospettive vennero ribaltate progressivamente, facendo del punto di arrivo il punto di partenza.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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