CALABI – Manifesto

Esce il video di MANIFESTO, il secondo episodio visivo che si succede a Sferica e che va completare quello che sarà il primo disco di CALABI. Prosegue così la narrazione a episodi di Viaggio Post Maturità, dopo il primo che raccontava l’attesa, il corteggiamento e il piacere che deriva dal desiderio, ora si passa al gioco e all’ebrezza della seduzione. L’adrenalina, la trasgressione, il sudore, la passione amorosa, MANIFESTO è tutte queste cose insieme.

Avete presente quando si fa qualcosa contro ogni logica, contro qualsiasi convenzione sociale, contro il parere di mamma e di tutti gli amici? Quando si ha il coraggio di fare scelte scomode, di rimettersi in gioco, di rischiare. Di rinunciare ad uno specchio sociale, ad un posto sicuro, ad un canone dentro al quale rifugiarsi.
Ecco, Manifesto racconta proprio questo.
Racconta di come certe volte la vita che abbiamo scelto e che ci sembrava quella giusta, in realtà ci sta spegnendo, che quella strada che sembrava promettere la felicità, ora non sappiamo più dove ci stia portando. Racconta di quelle volte che abbiamo la forza, e il cuore, per smontare ciò che abbiamo costruito e di ricominciare, per sentirci pienamente noi stessi.” Calabi

Eppure, le immagini che raccontano il secondo episodio della mini serie, restano volutamente su una dimensione più astratta, più surreale, rimangono aderenti a quell’immaginario più fotografico che il regista, Andrea Cominoli, ha saputo creare. L’ambientazione resta quella dei palazzi del quartiere San Polo di Brescia, ma stavolta la luce è notturna. La protagonista Vivien, si fa sensuale e si scatena in un ballo da far tremare le gambe, un ballo di una intensità da togliere il fiato. CALABI ha il volto segnato, il volto di qualcuno che è stato travolto da un treno e che ora vuole soltanto abbandonarsi. Ma i due non si incontrano mai, così come nel primo episodio, e la narrazione ci lascia sospesi.

CREDITI
diretto da Andrea Cominoli, una produzione Febo Films.
con VIVIEN GENERALE e CALABI

Tutti i brani sono scritti da Calabi
Produzione di Federico Laini
Mastering di Riccardo Zamboni
Arrangiato con Simone Chiarolini

BIO
Qualcuno lo ha definito lo ”scienziato indie”, dopo che i suoi brani sono stati inseriti nella playlist Indie Italia di Spotify.
Calabi, all’anagrafe Andrea Rota, è un cantautore bergamasco. Calabi come il nome dello scienziato che più lo ha ispirato nella sua vita parallela che lo ha visto dedicarsi alla fisica teorica. Andrea scrive libri per bambini, e insegna loro la matematica attraverso il linguaggio universale dell’estetica. Le sue canzoni sono caratterizzate da una perfetta alchimia tra il suo cantautorato caldo e avvolgente, e la produzione elettronica di Federico Laini, già suo compagno di avventura nei Plastic Made Sofa, che le veste di un abito pop, colorato e moderno.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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