CARLO ADDARIS – Zapping Vanity

“Vanity Zapping” è un brano scritto da Carlo Addaris 20 anni fa con la collaborazione di Davide Catinari, ed è rimasto nel cassetto sino ad oggi.

Si tratta di una ballata scura, crepuscolare, con rimandi a un certo art-rock di fine millennio. Il tema è quello della vanità, e del possesso fine a se stesso che in un contesto come quello che viviamo oggi, col mondo dei social che fa da prigione e da specchio delle vanità, acquisisce un significato ancora più centrato, creando un effetto ancora più potente.
Spiega l’artista a proposito del brano: «Ho pensato che Zapping Vanity potesse essere il singolo perfetto per il nuovo album. In un periodo come quello in cui viviamo, in un mondo dominato dall’apparenza, protagonisti e vittime dei nostri display, la vanità ci culla e ci uccide, regalando il finale perfetto a chi ci guarda.»

 

Il videoclip di “Vanity Zapping” nasce da un’dea dello stesso Carlo Addaris e Federico Branca, il videomaker che ha realizzato riprese e montaggio. Il racconto si svolge a metà strada tra sogno e realtà, in una stanza d’albergo, tra cambi d’abito, scene allo specchio, balletti isterici e trucchi, il protagonista (interpretato da Stefano Farris) si prepara ad un illusorio appuntamento. E quando alla fine bussano alla porta, è la sua stessa vanità a comparire. O forse no.

Biografia

Musicista eautore, Carlo Addaris nasce artisticamente come attore teatrale. Il suo esordio sul palco avviene all’inizio degli Anni ’90 proprio in teatro, per il quale nel corso degli anni, ha scritto e prodotto diverse musiche (Teatro La Maschera, Antas Teatro, Effimero Meraviglioso), la sua musica si nutre ancora.

Ed è la musica, nel corso degli anni, a prendere il sopravvento.

Agli inizi degli Anni Zero Carlo è frontman dei Colazione Freak, band che all’epoca suonava in lungo e in largo per la Sardegna, sino ad arrivare ai vari Tora Tora Festival, Rock Tv Tour, Voci per le Libertà.

Più di recente deus ex-machina dell’idea Lo-Car, progetto di musica elettro-indie-pop col quale ha pubblicato un demo auto-prodotto, e scritto e prodotto Diskotales, pubblicato dalla Needream Records.

Finalista nazionale di Elettro Wave Festival Italia (la parentisi elettronica di Arezzo Wave), apre i live di Ellen Allien e Meg, entrambi al Brancaleone di Roma, gira un videoclip (Kill My Days) a New York, suona in diversi club di Colonia, Kassel, Parigi e Francoforte.

Ne 2016 scrive e produce “Metamorfosi”, il suo primo album solista nel quale fonde in un personalissimo stile, elettronica e cantautorato. Il disco viene presentato al Karel Music Expò, a Cagliari, nel festival che vede in cartellone artisti del calibro di Steve Wynn, Blixa Bargeld e Stuart Braithwaite dei Mogwai.

Nel 2020 pubblica per Le Officine, l’Ep “Di abbracci, di pugni e di mani sul petto”, un viaggio a ritroso nel tempo tra sonorità anni ’80, alternative rock e chitarre.

Carlo continua a scrutare sentimenti e stati d’animo, cercando nuove via di fuga e nuovi punti di vista, oggi più che mai diviso tra il suo spirito naif e un più maturo senso critico.

L’ultimo anno lo vede impegnato nella scrittura e produzione del nuovo album, che chiamerà “Mondi”,un disco interamente suonato da Carlo, nonché da lui registrato e mixato nel suo studio personale FreakHouseMusic all’interno di quel laboratorio di idee, che abbraccia musica e immagini, e che chiama Play this music loud.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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