EMIR & HIS BAND – Honky tonk fever

Honky Tonk Fever’, il primo estratto dall’album ‘Electric Honky Tonk’.

Emir & His Band è una realtà italiana consolidata nell’ambito dell’american music che si muove tra honky tonk, swing e country, elementi fondanti delle sonorità americane degli anni ’50.

La genuinità di Emir Trerè e la sua band si manifesta già al primo ascolto, dove emerge la padronanza del tipico linguaggio della musica statunitense, propria del profondo Sud dove country music e blues hanno avuto la loro fusione per dar vita al rock’n’roll.

Un sound maturo che ha preso forma nei tanti viaggi che Emir ha fatto negli USA, tra Tennessee, Texas e California, dove ha potuto carpire i “trucchi del mestiere” dai grandi guitar pickers incontrati e con i quali, spesso, ha avuto l’onore di condividere il palco.

‘Honky Tonk Fever’ è una composizione originale che rappresenta pienamente l’anima della band bolognese Emir & His Band, che annuncia: «Honky Tonk Fever racconta una tipica serata americana che quando inizia sei già triste, perché sai che finirà» e «l’ispirazione arriva dall’atmosfera che si respira all’American Legion Post 82 di Nashville, tra cordialità, lustrini, balli e fiumi di birra.».

Il brano è estratto dal recente album ‘Electric Honky Tonk’, compendio di una serie di passioni iniziate con l’ascolto giovanile della colonna sonora del film “Un pugno di dollari”, composta da Ennio Morricone.

Lo swing e la Country music degli anni ’50 e ‘60, il boogie e il rock’n’roll sono l’anima di questo album che suona vintage come fosse stato registrato nei celebri studi della RCA di Nashville, e non in quelli di Roberto Villa a Forlì.

Electric Honky Tonk’ si compone di dieci tracce, tre delle quali uscite dalla penna di Emir, mentre le restanti cover si possono definire “out of the box”, ovvero canzoni per nulla celebri e da classifica ma molto rappresentative di un suono che il terzetto ha voluto far suo.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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