LEON SETI – Silver Lining

Video dai colori freddi, glaciali, tra il grigio e l’azzurro, come il cobalto (il titolo del disco da cui è tratto il singolo). Tutto incentrato sulla figura di Leon, con bellissime e minimaliste atmosfere, a tratti zen (i rami in odore di Giappone le cui trame delicate disegnano uno sfondo elegante). I colori freddi – dice Leon –  vogliono dare un effetto di vuoto e spaesamento, e insieme di staticità.

LEON SETI – INTRODUZIONE

Leon Seti è il progetto solista del 23enne Leo Baldi, musicista e cantante nato ad Arezzo, in toscana. A 19 anni Leo si è trasferito in Inghilterra per studiare filosofia all’università di Lancaster ed è in questo ambiente che ha cominciato a dedicarsi, oltre allo studio, alla scrittura e composizione di pezzi incentrati su sonorità elettroniche e synth. Il progetto nasce nel 2015 con la firma per un piccola etichetta indipendente universitaria, Lazy Democracy Records, per la quale produce e pubblica nel 2016 il primo EP: “Talking Shadows”. L’EP è incentrato su ritmi e melodie molto pop e senza un suono coerente, ma viene recepito abbastanza bene e fa brevemente capolino nella classifica Itunes Italia. Dal lancio dell’EP in poi Leon si stacca dall’etichetta, si incentra su video e photoshoot concettuali e comincia a lavorare sul suo primo progetto di 10 tracce. Genuflection esce nel 2017 e si mostra un album dal suono volontariamente asciutto, opprimente e privo di riverbero, con pezzi incentrati sulla solitudine come “Flamebird” e “6”, mandati in onda dalla BBC Introducing. Standout tracks dall’album sono senza dubbio la strumentale “Morning Frost” e la canzone in chiusura “Mother”, che preannunciano la direzione sonora che prenderà Seti. Dall’album segue un periodo di riassestamento per Leon che si trasferisce dal nord Inghilterra a Londra. La metropoli si rivela molto solitaria e, dopo un periodo di difficoltà relazionali, Leon torna in Italia per dedicarsi alla scrittura del prossimo progetto, “Cobalt”. L’album viene registrato in due mesi nello studio di Jacopo Bucciantini e viene successivamente messo da parte da Leon per lavorare all’uscita di due non-album singles: “Fake” e “Cut My Teeth”. I due pezzi dalle sonorità decisamente pop (uno rappresenta l’ombra e l’altro la luce) vengono registrati a Londra in un ambiente ostile e completamente diverso dallo studio di “Cobalt”, ma vengono comunque recepiti bene sia live che in streaming. Esce il primo singolo estratto dal secondo album indipendente. “Silver Lining” esce con recensioni molto positive su vari blog indie e, con un po’ di fortuna, si ritrova in qualche playlist su Spotify ottenendo buoni ascolti. Il video del singolo si dimostra il più elaborato e interessante mai pubblicato da Leon e rimane il più guardato sul suo canale youtube. A dicembre 2018 esce il secondo singolo, Paranoia, Leon suona due volte in Italia con la LaRoboterie, organizzazione techno queer, e qualche settimana dopo viene finalmente annunciata l’uscita dell’album “Cobalt” per l’8 Marzo 2019.

Il nome Leon Seti contiene una parte del nome proprio del musicista e il nome Seti che in egiziano antico significa “lui di Seth”, dio del deserto, per omaggiare l’antichità e aggiungere una sfumatura di regale. Leon Seti è un progetto principalmente pop (come disse Bjork “number 1 to 73, I’m a pop musician, I make music for everyone”) che gioca con ispirazioni synth e elettroniche sia contemporanee che retro, da Peter Gabriel a BANKS, da Bjork a Anohni etc. e che si preoccupa di creare canzoni, non composizioni particolari, ma canzoni che possono essere cantante, ballate e che possano far entrare l’ascoltatore in un mondo diverso e particolare. Leo produce, scrive, compone e canta tutti i pezzi della discografia.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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