MATTIA FAES – Solsbury Hill

il nuovo videoclip ufficiale del cantautore milanese Mattia Faes, il video segue la pubblicazione di “Cover, Vol,1”, un  EP in cui propone una sua affettuosa rilettura di alcuni classici atipici italiani e internazionali.

Nel video, ambientato tra le mura domestiche e una biciclettata invernale sulla Martesana e girato dal fratello Nicola Faes Belgrado, Mattia esegue “Solsbury Hill”, lettera d’addio di Peter Gabriel ai Genesis, brano che chiude l’EP con una dichiarazione di un amore diverso, quello per se stessi: una dichiarazione d’indipendenza (musicale) attraverso un folk-rock sognante dall’atipica ritmica dispari.

Mattia commenta così questo ultimo lavoro:Solsbury Hill è l’ultimo brano che ho registrato nella stanza-studio dove per sei anni ho mangiato, dormito, vissuto e registrato la mia musica. Ero già sommerso da pile di scatoloni, travolto dal caos entropico del trasloco, ma qualcosa mi ha spinto ad accendere i microfoni un’ultima volta prima di traslocare anche loro. Insieme a mio fratello ho deciso di completare anche la serie di videoclip su YouTube, e così si chiude un cerchio (e si apre una nuova avventura). È una canzone che per me avrà sempre un significato speciale, legata a un momento importante della mia storia.”
Cover, Vol. 1” è una piccola raccolta di canzoni (italiane e straniere) che il cantautore milanese Mattia Faes si è divertito a riarrangiare negli scorsi anni. Ne esce una serie di tributi personali e affettuosi, fedeli agli originali ma soltanto quanto basta.

In principio furono Youtube e una serie, molto libera, di cover ripensate per essere suonate nella loro totalità da Mattia (ad eccezione di un flauto ospite). Questi cinque omaggi nascono così con quel classico effetto split / multi screen con il musicista che si sdoppia più volte introducendo uno strumento alla volta, genuini ed estemporanei, pensati appositamente per quella piattaforma. Mattia ha poi notato un fil rouge che collegava queste canzoni: diversi punti di vista di amori non convenzionali o disfunzionali.

Si parte dall’incontro galante mancato de “L’appuntamento” di Ornella Vanoni seguito dal rock della bad girl “Arabella” in uno dei brani più diretti degli Arctic Monkeys, che qui si ammorbidisce con un tocco jazz. Si punta poi lo sguardo verso l’alto con “God Only Knows” dei Beach Boys e “Volare“ di Domenico Modugno, due classici provenienti da due mondi diversi, entrambi riletti con un arrangiamento ricco e fantasioso.
Nell’artwork a cura del fumettista Guido Brualdi le diverse canzoni sono simboleggiate da una serie di oggetti che circondano il ritratto dello stesso Faes.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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