NEO GARFAN – Caduta libera

Caduta libera: il singolo.

Se viaggio deve essere è bene che sia senza freni. Troppo spesso la gravità della vita ci inchioda con i piedi al suolo, sebbene l’uomo nasca per volare con la fantasia, liberando il sogno. Del resto è la contrapposizione quotidiana di ogni giorno: l’eterno compromesso tra desiderio e realtà.

Neo Garfan ci racconta di una vita senza baricentro e di un avvitamento in caduta libera. Un volo che parte dalla Luna – come invoca il titolo del disco Suoni dalla Luna – direzione Pianeta Terra. Ma la vera Caduta Libera è dentro di sé.

Il ritmo del brano è solido e incalzante come il conto alla rovescia di un percorso inverso rispetto a Houston. Il preambolo prima di spiccare il volo. Ma per volare servono le ali e Neo Garfan si libra su di un mezzo di trasporto che conosce molto bene, ovvero la musica R&B. Un sound timbrico a cui fa eco una coralità gospel solenne carica di reverberi, sostenuto da una linea ritmica costante inframezzata da rari momenti di sospensione: l’inspirazione prima del tuffo.

Dal volo e dalla Caduta Libera deriva l’atterraggio. Spesso può essere brusco e i lividi sono quelli che la vita ci procura ogni giorno. Eppure, la vita stessa ci offre gli appigli lungo il percorso. Siano essi amori, amicizia, opportunità sta a noi saperle cogliere: in Caduta Libera.

Caduta libera: il videoclip.

Per affidarsi alla fantasia che scaturisce da un volo e dalla sua caduta libera esiste solo un soggetto possibile: un bambino. Nel dualismo del videoclip di Caduta Libera, l’immagine di Neo Garfan si alterna a un compagno di viaggio ideale. Non possiamo sapere se sia lui da piccolo, un alter ego di lui bambino o semplicemente un “viandante della fantasia” mentre gioca a fare l’aviatore in mezzo a una natura sconfinata.

Quello che più conta è che per evocare il volo non vediamo nessuno volare, se non l’occhio di falco della cinepresa che vede per noi. Grazie al team BLACK RAVEN FPV sono state effettuate riprese video acrobatiche con droni FPV Racingpilotati in prima persona grazie ad un casco Virtual Reality. Il pilota Francesco Marsala, con oltre 10 anni di esperienza, ha potuto così ricreare scene di volo libero che caratterizzano il videoclip.

Il nostro piccolo avventuriero veste un outfit da primo aviatore con i suoi occhialoni, il berretto di pelle, i guanti. Indossa scarpe più grandi di lui e trasporta un carretto contraddistinto da un simbolo misterioso. Sulla schiena svettano ali che rammentano le meccaniche di Leonardo Da Vinci. Per un istante spicca il volo, pochi centimetri, nulla più, ma per lui ogni cosa è possibile e la differenza tra fantasia e realtà è solo un compromesso chiamato gioco. Col suo binocolo scruta l’orizzonte e sul finire del video sembra sul punto di librarsi nel vuoto. Ma l’azione rimane solo in potenza e non si traduce in atto. Il simbolo sul carretto riappare solo sul finire della storia. Sta a voi identificarlo e interpretarlo: lasciandovi andare in Caduta Libera.

Suoni dalla Luna: il disco. 

Il percorso lungo e ispirato che si cela dietro i tre anni di lavoro di Suoni dalla Luna riecheggia in ogni nota delle dieci tracce che lo caratterizzano. C’è la sapienza e la cura del lavoro artigianale, una manifattura di squadra svolta dal cantautore Neo Garfan insieme a Daniele Ferreri, suggellata dal missaggio di Pierangelo Ambroselli.

La descrizione dell’artista è un preambolo ideale all’ascolto.

Di frequente quando ero bambino, immaginavo di trovarmi seduto sulla Luna. La Terra, da quel punto di vista, si mostra in tutta la sua bellezza e nella sua più banale esemplificazione. Ho affrontato la scrittura di questo disco, prendendomi il tempo necessario, in una immaginaria assenza di gravità, tentando di leggere il mondo e me stesso senza pregiudizi. Ogni brano suona all’interno di un contenitore, come una moneta in un barattolo, mantenendo una coerenza sonora che dà ritmo di narrazione a tutto l’album.

Dare voce all’Io bambino, immaginare la prospettiva lunare come punto di vista alternativo per riflettere sulla vita e su noi stessi, sono il frutto di un percorso lungo una vita intera. I tre anni necessari allo sviluppo di Suoni dalla Luna emergono nella ricercatezza sonora di un artista italiano nato e cresciuto ascoltando musica black.

Si legge tra le righe l’ispirazione che nasce da un amore che parte dalla Tamla-Motown di Berry Gordy (in particolare lo stile di Stevie Wonder) fino a una più recente rilettura britannica del genere come quella proposta da Craig DavidUn sound che incontra la scuola autorale italiana.

Come se domani sembra scritta tra le vie di Harlem, ma l’accento delle rime è tutto italiano. Un sound design fortemente internazionale in cui l’idioma italiano suona all’orecchio come l’agrodolce al palato.

Dalla Luna è una ballad fatta di pieni e vuoti in cui il pianoforte fa da aquilone tra il vento passionale dei versi.

Mai Libero è forse il brano meno black del disco e più cantautorale. Anche qui il pianoforte fa da guida tra le turbolenze di una confessione: una storia d’amore al confessionale, tra versi e note, sincerità e auto-analisi.

Notte e Giorno è la canzone più genuinamente pop. Brano scritto allo specchio guardandosi negli occhi, una riflessione amara su di un rapporto finito, il cui andamento ritmico non rinuncia all’andamento ballabile.

Questi sono alcuni dei brani racchiusi in Suoni dalla Lunaun’ideale colonna sonora venuta dallo spaziale viaggiando su onde R&B, Gospel e pop italiano.

Biografia

Neo Garfan, al secolo Antonello Garofalo, è un cantautore italiano.

Si avvicina giovanissimo al mondo della musica grazie allo zio, Ignazio Polizzy Carbonelli, già affermato produttore. È proprio nel suo studio che prendono vita le prime canzoni e il primo progetto musicale, il duo Direzioni Insolite, formato da Neo e Massimo Polizzy Carbonelli.

Ottengono il primo contratto discografico con Virgin e nel 2001 pubblicano il singolo, “Tutto andrà da Sè”, prodotto e arrangiato da Giuliano Boursier. Il duo si scioglie nel 2003 e Neo intraprende il percorso solista. Firma un contratto come autore e artista con Sunrise Music Production pubblicando il suo secondo singolo “Chi ci Ascolterà” (2004), prodotto e arrangiato anch’esso da Giuliano Boursier. Fra il 2005 e il 2006 collabora come autore con Daniele Stefani nell’album “Adesso o Mai”, per Riccardo Fogli in “La Forza che ci Muove” e per Silvia Aprile in “Cortometraggio”.

Neo inizia poi a lavorare con Nicolò Fragile, con il quale nel 2007 pubblica l’album di debutto “Mai dire Mai” e successivamente nel 2008 l’album in inglese “Something more” (Cama Records).  Collabora con la trasmissione Amici scrivendo per Luca Napolitano i brani “Cosa sei per me” e “Fino a Tre” (con TinkaBelle).

Nello stesso anno vince il Cornetto Free Music Festival e apre il concerto di Zucchero allo Stadio San Siro di Milano.

Nel 2009 collabora con gli Stadio come corista nel disco “Diluvio Universale”.

Da quel momento la sua attività live lo porta all’estero per diversi anni, tra Russia, Stati Uniti, Inghilterra, Spagna, Africa e Germania. Lavora e collabora con moltissimi musicisti e produttori in giro per il mondo.

Tornato in Italia, inizia a produrre il suo terzo album, “Suoni dalla Luna” su etichetta Music Ahead: un lavoro di 3 anni composto da 10 tracce prodotte al BDR Studio con Daniele Ferreri, mixato al ProCube Studio di Roma da Pierangelo Ambroselli e masterizzato da Chris Gehringer (Sterling Sound, New York), in uscita a febbraio 2021. Il disco è preceduto dai singoli “Al di là del Limite” e “Caduta libera”, fuori in radio e sulle piattaforme digitali.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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