SHEDDY – Fer de lance

Fer de Lance è il nuovo singolo di SHEDDY, che ha già raggiunto le 10mila visualizzazioni, un video di cui si parla sul MESSAGGERO:

 “FER DE LANCE rappresenta una struggente combinazione tra musica, parole e immagini”. Fabio Nucci, Il Messaggero.

 Un lavoro dal sound molto più diretto e duro rispetto al passato, che esprime il punto di vista dell’artista sulla contemporaneità, e sulla superficialità del vivere quotidiano. Dove anche la musica è vittima di un approccio troppo effimero da parte di artisti banali e producer senza scrupoli:

Come recita il testo:

“pensano solo ai vestiti, vogliono stare nei giri, non so cosa vogliono dimostrare…”

Un inno alla forza di volontà, al desiderio di crescita e di salvazione. Perché in Fer de Lance SHEDDY rimarca la sua dedizione assoluta verso la musica; una passione che nessuno potrà ostacolare. Neppure quei serpenti che metaforicamente, nel concept dell’opera, desiderano tramare contro di lui:

“noi mandiamo versi, cresciuti tra serpi, ma siamo ancora qui in piedi…

zero rimedi siamo noi stessi !”

Fer de Lance rappresenta un deciso passo in avanti, dopo l’uscita di Luna Dark e Dejà Vù e dopo tanti anni di gavetta, risultando musicalmente più “rotondo” e maturo. Un singolo che parla di speranza, di sopravvivenza nei quartieri più sperduti della metropoli. SHEDDY è una voce contro tutto ciò che è status system, una voce che ci racconta la periferia e la lotta per emergere, in un affresco freddo e spietato che acquisisce liricità nella vocalità graffiante e nella ritmica hip hop tipica di questo artista.

Proprio nella simbiosi tra musica e immagini (il video è realizzato dal bravo videomaker Nicholas Bladini) SHEDDY pone maggiormente l’accento sulla condizione dei giovani, in un ritratto che definisce una realtà tendenzialmente taciuta, asfissiata dalla frenesia del vivere quotidiano. Abbracciando una visione che potremmo definire neorealista, con accenni alla prosa pasoliniana, che precipita vocalmente nel disincantato atto d’amore verso la vita delle periferie, dove ancora è possibile rintracciare i suggelli di una società volta ad una nuova dimensione dell’era consumistica, che dopo il boom economico sta ora precipitando nella crisi più nera, escludendo dal processo di modernizzazione in corso i ceti meno abbienti e le giovani leve, impossibilitate a partecipare allo sviluppo del paese. Relegate in aree delimitate lontane dal centro urbano, dove risultano essere abbandonate a sé stesse, costrette a vivere la strada e a sopravvivere ostentando i propri status simbol di rivalsa: Nike… Vans… Rolex…

Giovani, destinati a un lento e naturale processo di autodistruzione e rinascita. Perché proprio da questi margini fiorisce una nuova rivoluzionaria cultura… dove SHEDDY e la sua musica sono perfettamente calati e dove l’artista traccia la propria identità ritagliandosi un ruolo da protagonista nel panorama musicale hip hop più puro, scevro da sovrastrutture. Confermandosi un’artista vero e senza orpelli.

Accompagnato dalla produzione di Musashi con cui collabora da anni, e da un ampio team di professionisti a supporto dell’intero progetto: Demito Loco, mixer e produttore genovese presso Studio Ostile; Antonio Glaza, grafico salernitano che ha realizzato la copertina del singolo; e Nicholas Bladini, videomaker molto affermato in Italia, che ha girato e montato la pellicola.

Il singolo potrebbe anticipare un nuovo progetto di SHEDDY, ma poche sono le indiscrezioni che trapelano dall’artista.

L’unica cosa certa è che SHEDDY è sempre al lavoro per dare il massimo, ed anche questa volta siamo certi che non ci deluderà…

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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