Tra elettronica e Rinascimento italiano

Crea sempre un certo entusiasmo vedere le varie forme d’arte tendersi la mano per restare vive e attuali.

In quest’epoca di memoria corta da pesci rossi, dove tutto dura il tempo di un attimo, intenso e subitaneo, riconoscere un affresco di Raffaello nell’ambientazione di un video musicale, pare un buon mezzo per rinverdire memoria e, perché no, l’interesse verso le arti figurative. Il riferimento è a un video dei britannici (da pronunciare Alt J, cioè la combinazione dei tasti “alt + J” che la tastiera inglese in ambiente Mac utilizza per ottenere la lettera delta), quello del brano “Tassellate” diretto dal regista Alex Southam che, spinto dalla musica e dalle sollecitazioni dei committenti, si inoltra in un viaggio tutto suo, dagli esiti inaspettati. Gli Alt J sono famosi per aver vinto diversi premi per i video ispirati al mondo dell’arte, ritenendo di esprimere nei propri testi, molta arte figurativa e con “Tasselllate” Southam dà vita a un vero e proprio remake dell’affresco di Raffaello La Scuola di Atene, contestualizzato in ambiente gangster.

La citazione funziona, l’opera è un esempio di come un video non si adegui al ritmo della canzone, tuttavia è chiaro che il regista abbia creato un suo mondo, una sorta di allucinazione sana, qualcosa che i membri della band definiscono “prerogativa della musica elettronica ascoltata in cuffia”, che può essere vissuta come uno spazio fisico, capace di aprire i sensi e far vedere delle immagini: memorabile lo squalo che nuota nella cupola sullo sfondo, che diventa un acquario sospeso.

Tassellate” diventa quindi un inaspettato fil rouge fra musica di oggi e Rinascimento italiano, uno spazio in cui le note riescono a stimolare la fantasia, che decide di viaggiare e ambientarsi dove più gli piace e nei modi più vari.

Da ascoltare e vedere.

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Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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