Aprile 2024. Il riassunto del mese

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.

Nel mese di aprile 2024 abbiamo recensito 38 ALBUM e presentato 138 VIDEO

Nel 2024 abbiamo recensito finora 175 ALBUM e presentato 518 VIDEO.

ALBUM

AA. VV. – Africamore – The Afro-funk side of Italy (1973-1978)

Interessantissima operazione della Four Flies Records, etichetta specializzata in colonne sonore e musiche per sonorizzazioni realizzate in Italia tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Ottanta, oltre a nuove produzioni nu soul, che recupera una serie di brani italiani tra soul funk, proto disco, afrobeat. Il risultato è spettacolare, dai Chrisma che compongono con Vangelis “Amore”, accompagnati dagli Osibisa mentre Augusto Martelli & the Real McCoys sfodera un irresistibile funk di sapore James Brown in “Calories”. Lara Saint Paul ci porta nel tribalismo minimale di “Voodoo Lady”, Ramasandiran Somusunduran travolge con i prepotenti ritmi highlife di “Contrabbando di fagioli” (composto dal fratell odi Vittorio De Scalzi dei New Trolls, Vittorio), gli African Revival rifanno “Soul makossa” di Manu Dibango. Uno stupendo spaccato di un’epoca pionieristica che produceva musica spettacolare.

BAD BLACK SHEEP – L840

Terzo album per la band vicentina, un concept con nove brani che raccontano luoghi urbani e/o geografici della città veneta che diventano parte integrante di momenti ed emozioni vissute per raccontare una generazione. Sound granitico che pesca nel pop punk (ma anche nel post punk e new wave) e nel grunge. Canzoni dalla forte impronta melodica, bene arrangiati e ottimamente eseguiti, compositivamente maturi e ben calibrati. Ottimo.

BOMBAY – Canzonissime

Il cantautore romano firma il quinto album di una carriera che sta per toccare i dieci anni. Ancora una volta le (dodici) canzoni sono all’insegna di un pop fruibile e denso di (auto)ironia che si pone tra Enzo Carella, Max Gazzè ,con qualche tassello compositivo che riporta a Rino Gaetano e Antonello Venditti. Arrangiamenti minimali, canzoni sempre ben realizzate e interpretate. Il cammino prosegue nel migliore dei modi.

VASCO BRONDI – Un segno di vita

Dopo un breve ritorno live della creatura primigenia, Le Luci della centrale elettrica, Vasco Brondi firma il secondo capitolo della sua carriera solista. Un album maturo in cui la sua scrittura diventa ancora più riconoscibile e personale, smussa le asperità più indie e abbraccia a tutto tondo la canzone d’autore nostrana. Nada impreziosisce la drammatica “Fuoco dentro”, “Notti luminose” ha un incedere pop funk, i testi sono incisivi come non mai. Un lavoro autorevole e più che riuscito.

CAROLINA REAPERS – All day everyday all night everynight

La band piemontese travolge con un ep di quattro brani a base di un punkabilly che viaggia come un treno. Sia quando, nei primi due episodi, compone con perizia e grande grinta, sia quando si cimenta, con successo, con due cover, letteralmente stravolte, come “Enter sandman” dei Metallica e “Sweet dreams” degli Eurythmics. Voce femminile “black & soul”, band compatta e perfetta, divertono e spaccano. Grandi!

CHIANLUCA – Vivere all’infinito

Chianluca, alias Gianluca Chiarelli, all’esordio con un album eclettico e variegato. Se la canzone d’autore è il tratto dominante troviamo anche reggae (ne “La zucca nel castello”, probabilmente la vetta dell’album e nella versione di “Tu vuo’ fa l’americano” di Carosone), il funk pop di “Disco Sapiens”, una personalissima versione di “Emzioni” di Battisti. Tanta carne al fuoco, sempre ben gestita e curata, una partenza più che interessante.

LA CHANCE SU MARTE – Rave

Ottimo ep per la band marchigiana, cinque brani di classico indie pop che attinge anche da influenze hip hop, un pizzico di nu soul e canzone d’autore. Le canzoni sono ben costruite, perfettamente arrangiate, con grande potenziale commerciale, prova di una raggiunta maturità stilistica e artistica.

I COLORI DEL BUIO – Flipper girl

Alla lunga militanza in territori beat e dintorni di Pierantonio Panini si aggiunge un nuovo capitolo. Tornano I Colori Del Buio, band già attiva nel lontano 1969, poi tra il 1994 e il 2000 (con anche un album) e ora di nuovo vitale, in grande forma e ricca di freschezza. “Flipper girl” parla quell’immortale linguaggio beat che parlavano gruppi come Rokes, Equipe 84, Corvi, con un’energia che attinge dal garage e dal mod rock inglese degli anni Ottanta. Quindici brani ritmati, pieni di storie quotidiane, divertenti ed evocative. Lunga vita al beat!

GIANLUCA DE RUBERTIS – L’equazione del destino

Il quarto album del cantautore leccese ne conferma la qualità della scrittura e la capacità di creare trame sonore e melodiche personalissime e riconoscibili. Una vena pop di gusto “inglese”, permeata da un grande amore per gli anni Sessanta, va tranquillamente a braccetto con la canzone d’autore nostrana (da De André – in particolare in un brano come “Notte oscura” – a Sergio Endrigo e Franco Battiato ). Eleganti orchestrazioni e raffinati arrangiamenti accompagnano testi mai banali e particolarmente ricercati. Più che ottimo.

DEATH WISHLIST – You are next

Un vero e proprio assalto sonoro nell’esordio della band toscana che mischia alla perfezione l’irruenza punk rock, l’attitudine dei primi Motorhead, le tinte hard degli Hellacopters. La registrazione live in studio esalta la peculiarità di un sound che richiede immediatezza, urgenza, spontaneità. Missione compiuta.

EX POLVERE – Essere al mondo

Cinque brani per un ep molto duro e crudo, che canta di disagio e depressione su un sound che oscilla tra atmosfere drammatiche, malinconiche e suoni aspri e distorti. La scrittura è molto interessante, gli arrangiamenti curati e raffinati creano una base sonora originale e particolare. Da tenere d’occhio.

FARAUALLA – Culla e tempesta

Il curriculum del quartetto vocale pugliese (Gabriella Schiavone, Teresa Vallarella, Maristella Schiavone e Loredana Savino) è infinito, a conferma del valore di un progetto particolarissimo, originale, pressoché unico. Il nuovo album è un arcobaleno di riferimenti che abbracciano folk, tradizione, elettronica, tribalismi di sapore ancestrale, sperimentazioni vocali, ironici salti in ritmi reggaeton (“Gasolina”, gustosa e divertente traduzione tutta italiana dell’omonimo brano di Daddy Yankee) e una straniante cover di “Hell broke Luce” di Tom Waits. Un lavoro prezioso, pieno di suggestioni, innovazione ed energia.

FERRO SOLO – Almost mine part III: The Fernando Chronicles

E’ il terzo e ultimo capitolo della trilogia di Fernando, quella specie di Ziggy Stardust dei poveri che mi sono inventato per riunire delle canzoni che raccontavano una storia piuttosto privata e personale sotto moniker più o meno immaginario. Ferruccio Quercetti, chitarrista e anima dei bolognesi Cut, dal 2018 si è dedicato a una parallela carriera solista che si discosta dalla “band madre”, pur conservandone le radici e i tratti compositivi. L’irruenza e la ferocia dei Cut si stemperano in un sound variegato ed eclettico che se, non di rado, si avvicina a J Mascis e Bob Mould con quell’irresistibile punk rock cantautorale e melodico, altre volte si affida a malinconiche ballate acustiche, a una cover di Prince, “When you were mine” e a un costante condimento di soul. Ad aiutarlo uno stuolo di fedeli amici e una verve creativa di primo livello. Più che ottimo.

GIOOGE – Sentieri

Il cantautore brindisino si dedica, con il decimo album della carriera, a un ambito inconsueto: elettronica strumentale, drone music che accosta synth, batteria elettronica e strumenti convenzionali. Gli otto brani (uno recentemente composto, gli altri frutto di un ripescaggio di file di 20 anni fa, rielaborati con tecniche moderne) sono ipnotici, eterei, a tratti classicheggianti, perfetti per un’ipotetica colonna sonora.

GIOOGE & IL MONDO ALLA ROVESCIA – Mille mondi

Il cantautore brindisino ha all’attivo una ricchissima discografia che lo porta al nono album, un lavoro a quattro mani di Giovanni Giooge Creti’ e Mimmo Lotti con la collaborazione di Pietro Forleo nella post produzione. Le atmosfere della sua canzone d’autore si fanno più rarefatte e introspettive (“Vola via” risente di certe influenze alla Vasco Brondi) ma non disdegnano la consueta carica rock (“Per il mio compleanno” potrebbe stare tranquillamente in uno dei primi album di Eugenio Finardi), con un uso sempre discreto di elementi elettronici. Un album maturo e di spessore.

GRANELLI – Elefanti a Buckingham Palace

Secondo ep per il quartetto bergamasco che nei cinque brani inclusi spazia in varie declinazioni del pop più fruibile e leggero, dalle ritmiche facili e le atmosfere solari. Ci sono frequenti echi di Pinguini Tattici Nucleari, Max Pezzali e retaggi 883. Ovviamente il potenziale commerciale è notevole e la band potrebbe metterlo felicemente a frutto.

GRIGIO SCARLATTO – Detox

Secondo album (e un paio di ep) per il trio padovano. Sette brani potenti e serrati, debitori al post punk chitarristico di marca Fontaines DC (e, guardando più indietro, That Petrol Emotion) ma con incursioni nella new wave anni 80e shoegaze e un gusto particolare per ottime melodie pop. Suonato bene, con attitudine e giusta irruenza, un lavoro più che ottimo.

THE LOYAL CHEATERS – And All Hell Broke Loose

Secondo album per la band italo-tedesca, guidata dalla voce di Lena McFrison e nuova sferzata rock ‘n’ roll, potente, spietata, dura e minimale. I riferimenti si piazzano tra Joan Jett, Hellacopters, Amyl & the Sniffers, Juliette & the Licks ma con un’anima rock blues che permea il tutto (in “Hound dog” in particolare). Suonato perfettamente, suoni sempre azzeccati, grande tiro e giusta attitudine.

LUM – From a cold valley

Progetto musicale nato nel 2022 dal musicista, cantante e songwriter veneto Tomaso Brunello. I sei brani dell’ep prendono spunto da matrici stoner e post punk (soprattutto ritmicamente), sviluppandosi poi in strade sonore che attingono anche da rock blues e pennellate psichedeliche. Sound minimale e diretto, arrangiato in maniera essenziale, ottimo, invitante e promettente antipasto per future evoluzioni.

THE MAGOGAS – 48 moons

Un infuocato calderone di hard, stoner, rock blues brucia i nove brani dell’esordio del granitico trio. Suonato con una potenza e una violenza sonora di rara efficacia, tra distorsioni, feedback, una batteria implacabile, progressioni ritmiche furiose, assoli penetranti. Per chi ama l’ambito niente di meglio.

MAPUCHE – Non chiamarli mostri

Enrico Lanza, musicista e cantautore siciliano attivo dal 2008, firma il sesto album della carriera. Nove brani minimali, dalle sonorità ostiche e crude, ipnotiche e scarne, tra distorsioni, riff ossessivi, testi declamati. Un album per cultori del lo-fi più oltranzista e amanti della sperimentazione.

MIQRA’ – Amor Vincit Omnia

Secondo album per la band siciliana, che torna dopo un lungo periodo di silenzio discografico. Il contesto sonoro parte da un chiaro e palese posizionamento all’interno della canzone d’autore ma si sviluppa poi in direzione di un rock non di rado piuttosto aspro e crudo. L’interpretazione vocale è prevalentemente teatrale e drammatica (vedi il recitato di “Alice”), scelta artistica che rende l’album originale e personale.

MORINO – DeWest

L’ex voce dei Mau Mau torna con un album complesso e di difficile collocazione sonora. Un disco che si muove tra retaggi folk, elettronica, influenze “world”, atmosfere sospese, oniriche, suggestive, avvolgenti, misteriose. Un lavoro personale che necessita ripetuti ascolti per coglierne mille particolari e sfaccettature. Più che riuscito.

NAVIGANTI E SOGNATORI – Mare aperto

Il nuovo (secondo) album del trio composto da Luca Falomi, Alessandro Turchet e Max Trabucco con la partecipazione straordinaria di Maria Pia Di Vito e Daniele di Bonaventura, ha un titolo, “Mare aperto” che meglio non poteva rappresentare il contenuto sonoro e artistico del lavoro. Atmosfere sospese, evocative, che guardano lontano, negli spazi aperti, senza confini né barriere (fisiche o mentali). C’è un’evidente anima jazz, che si mischia a umori mediterranei, folk e canzone d’autore. Esecuzione pulitissima e sopraffina, grande cura per i suoni, per un album di pura eccellenza.

PINO NUVOLA – A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi

Pino Nuvola è il progetto solista del giovane chitarrista veneto Stefano Durighel. L’autore ha tradotto in musica la sensazione di essere in trappola e di non avere scampo, ben rappresentata dall’immagine di copertina e nel titolo in latino (“di fronte il precipizio, dietro i lupi”). Dieci brani scarni e minimali, chitarra acustica suonata in stile fingerpicking, rigorosamente strumentali. I cultori del genere avranno di che deliziarsi.

PINHDAR – A Sparkle On The Dark Water

Il duo milanese composto dalla cantante Cecilia Miradoli e dal chitarrista/produttore Max Tarenzi prosegue il suo misterioso e plumbeo percorso all’interno di una new wave algida, dalle tinte dark ma che vive anche di momenti più solari, ai confini con il dream pop. Trip hop (con richiami a Portishead e Massive Attack – non a caso collabora al disco produttore Bruno Ellingham, già collaboratore dei nomi appena citati), echi dai Cocteau Twins e Diamanda Galas ma, soprattutto, tanta personalità. Una conferma per una delle realtà più interessanti della scena nostrana.

POTENA – Canzoni per l’inverno

Per il terzo album il cantautore molisano mette insieme una serie di influenze che hanno caratterizzato la sua formazione artistica, dalla canzone d’autore (non distante dal migliore Luca Carboni) al rock e britpop, non disdegnando sprazzi new wave anni Ottanta. Se le differenze stilistiche possono sembrare lontane, il pregio del lavoro è il riuscire a conciliarle nel migliore dei modi in una miscela personale e convincente.

PVSSY – Mantis

Un esordio potentissimo con sei brani travolgenti che guardano a un incrocio tra Rage Against the Machine e Skunk Anansie, in un crossover duro e tagliente. La voce di Giuliana Maffei è sempre a suo agio su ritmiche possenti e chitarre distorte e laceranti. Un inizio che lascia presagire un futuro di alto livello.

R.Y.F. – Deep Dark Blue

Un album duro, tenebroso, intensamente dark, in cui si condensano, mischiano, intersecano, molteplici influenze. L’attitudine electro punk è dominante ma lascia spesso spazio a industrial, doom, post wave, sperimentazione. Francesca Morello viaggia in un complesso mondo di sovversione queer e femminista, senza paura, limiti, compromessi. Ad aiutarla ospiti di prestigio come Moor Mother, Skin (Skunk Anansie) e Alos (aka Stefania Pedretti, già in OvO e Allun). L’album non è di facile fruizione ma ha dalla sua una grande originalità. Un progetto di grande spessore artistico, dal profilo unico.

RED SUN – From Sunset to Down

La band piacentina è in costante e progressiva evoluzione, come conferma il terzo ottimo album. Le coordinate sono le consuete, un mix di psichedelia acida, stoner, space rock, tutto rigorosamente strumentale e mutuato da lunghe jam sessions in sala prove (dove è poi avvenuta la fase di registrazione). L’aspetto interessante è che non si tratta di composizioni prevedibili o risapute come spesso ci consegna questo ambito sonoro ma, al contrario, si muovono in una dimensione molto personale e stimolante, caratterizzata da grande espressività e creatività. Preparatevi ad allargare la mente e a tuffarvi in un viaggio interplanetario.

CARLO RIZZOLO – Four corners

Il cantautore e chitarrista vicentino firma il terzo album che, come sempre, approdano dalle parti del tipico “american sound” tra country folk (dalle parti di Neil Young, soprattutto nei timbri vocali) e un rock di colore “sudista” in cui le chitarre giocano il ruolo predominante. I brani sono molto ben composti, il suono curato e con i giusti colori, l’album convince e si segnala per un’alta qualità artistica.

THE SHAKIN’ APES – Animal farm

Torna il quartetto sardo a cinque anni dal precedente album. I sei brani sono nella loro classica verve rockabilly, a cui uniscono escursioni nello swing, nel garage punk (“Easy to tell”), country punk e tanto altro. Canzoni dirette, suonate benissimo, con la giusta attitudine e suoni perfetti per il genere.

SLEAP-E – 8106

Asia Martina Morabito, giovanissima musicista bolognese, stupisce per freschezza, immediatezza, sfacciataggine artistica, con un album dall’andamento “sgangherato” che ricorda il mood dei Fall, talvolta le sonorità del primo album dei Cure, la follia di Daniel Johnston, la malinconia “folle” di Kristin Hersh. Ma quello che maggiormente emerge sono una grande personalità e soprattutto coraggio nell’accostarsi a un ambito sonoro in costante bilico tra elementi ostici e atmosfere pop e fruibili.

SOLEMUTO – L’ultimo cromantico

L’ one-man-project di Adriano Giammanco firma un esordio convincente che guarda insistentemente agli Novanta grunge, virati verso una dimensione pop e autorale, tra Timoria e Pearl Jam, in una sorta di viaggio nelle vite di varie persone. Non mancano riferimenti più marcati ai Settanta hard rock e rock blues, il sound e la produzione sono particolarmente curati, la voce in evidenza, le chitarre protagoniste. Una buona partenza.

BRUCE SUDANO – Talkin’ ugly truth, tellin’ pretty lies

Italoamericano di New York, una lunga carriera, ricca di soddisfazioni alle spalle e un nuovo album di otto intensi brani che ne esaltano lo spessore compositivo. Un raffinato viaggio nella canzone d’autore americana, intinta in salsa gospel soul, in bilico tra Bob Dylan, Eric Andersen e lo Springsteen più intimista. Un lavoro più che ottimo.

TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI – Garage Pordenone

Storico nome della scena italiana, tra i più riconoscibili, creativi, originali, i Tre Allegri Ragazzi Morti toccano il traguardo del decimo album e i trent’anni di attività, confermandosi in forma eccellente, alternando atmosfere particolarmente aggressive, al limite del punk rock, le consuete melodie pop sbilenche, un irresistibile brano rocksteady (“Mi piace quello che è vero”), power pop (“L’oscena”), malinconiche ballate. Scorrono nei testi altri allegri ragazzi morti ad arricchire la ormai folta e inquietante umanità sempre sapientemente rappresentata. Ancora una volta un centro perfetto.

WEIRD BLOOM – Stargate

Il progetto di Luca Di Cataldo firma il terzo album, facendoci piombare nel bubblegum pop più glam dei primi anni Settanta inglesi. I Giuda hanno fatto scuola! T.Rex di Marc Bolan in prima fila ma anche Sweet, Gary Glitter, Slade, Ohio Express. Le canzoni sono costruite alla perfezione, suoni in pieno stile 70’s, una fedelissima riproduzione di quelle atmosfere. Disco divertente e gioioso.

VIDEO

ACCORDING TO JACK – Reason to exist, CRISTIAN ALBANI – Ponte, ADDICT AMEBA ft. Joshua Idehen – Look At Us, ADRIACO – I pesci non possono volare, MARCO ANCONA – Dimenticare un uomo, ANIMA NERA – Cani randagi, ANSIA – Io migliore, ATMAEN – Goccia goccia, ATTACK THE SUN – Paranoia, BIANCA ATZEI – Discoteca, CESARE BASILE – C’è na casa rutta a Notu, MIRKO BIANCA – Battito, MARY BIANCO – Goodbye, ciao, PINO BIAGGIOLI – Brividi, BIG RIVER – When we dance, BIMBO – Preferisco morire, BLACK LADY – Come sto, VALTER BONETTI – Sarebbe facile, LORENZO BONFANTI – Alskär, ELEONORA BORDONARO – Giuriei, FIORENZA CALOGERO – Si vide l’animale, CAPITANO MERLETTI – Little Sun (Me And The Alien), MARIANO CASULLI – La fine, CATHE – Darkness in Me, ANNACHIARA CECERE – Verso un sole, CÈLINE – Due falene, CENERI – Ritornerò, CHINO – Nannaré, JAMES JONATHAN CLANCY – Black & White, CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT ft. ROKIA TRAORE – Ka Munu Munu, THE COCUMBEER FOOL – Follow Me, COILGUNS – Venetian Blinds, CLOUDE – Zucchero, DADISCO – La vita è là   (Prod. More Real), DATE AT MIDNIGHT – Another grace, GINEVRA DAZ – Sola, ALEX DE VITO – J.J., DELABEAT feat. Mariya Chorney – Beautiful Day (Urban Version), DELE’ – Voragine, https://www.facebook.com/lilithrita.oberti, DORIAN O.A. (Once Again) – Popy Pop, CAMILLA DOT – Words untold, DUOCANE – Costantino, EDGAR ALLAN POP – Essere Felici come nei libri di inglese, TIZIANO EFFE – Terra e cielo, EMIR & HIS BAND – Honky tonk fever, ERACLEA – Sto Sempre Meglio, ERIK – Che bello è, DANIELE FARAOTTI – Grazia, FIESTA ALBA – Burkina Phase, FIFTH TOWN – I Can’t Feel My Face, FIK Y LAS FLORES MOLESTAS – Primavera, NANNI GAIAS – Sentieri, GATE 66 – 747, DINO SUPERDEE GEMMANO feat Gargarelli – Angelo azzurro, GRACE – Peggiore Mostro, GABRIELLA LUCIA GRASSO – ‘A storia di Rosa, GUGLIE – Abbraccio armato, JAMAX – Straordinaria Fantasia, HETRA – Fire flowers, THE HUNTING DOGS – Voodoo wood, IDDA – Ci llé diri, GLI INCUBI DI FREUD – E poi non ridi più, THE IRREPRESIBLES – Will you?, ITALOWSKY – Fall Out, IZAYA – Ritardo, VALENTINA LAVAZZA – L’amore dentro te, LEMÓ – Les Mots, LUIGI LIBRA – Libertà, MARCO LIGABUE – Toc Toc Ecologico, LA SANTERIA – Nel silenzio, CANIO LOGUERCIO – A n’ammore sperduto, THE LOYAL CHEATERS – Dynamite, LUCA COI BAFFI – Cocaina, LOMAS – Una sottile linea di demarcazione, THE LOYAL CHEATERS – Crazee you say, LUNANICO – Calcolami, COCO LZY – Voglio andare via, THE MAGOGAS – Lunar Seal, MALADIE DES IF – Vivi se ne va, MANITOBA – Fiori e baci ft. Edda, MARK & THE CLOUDS – Graves For You And Me, EUSEBIO MARTINELLI – L’ABC, MC DRAGO – Fleximan, MELANI – Se scatta l’ora, SAMUEL MELE – Gli alberi, METHA_PHORA – L’Ultima Lettera, MEW – Posatenebre, MONICA MAY – Memphis, MORMILE – Comiche annate cosmiche, ERIC MORMILE – Figlie d’ ‘a Fonte d’ ‘e Suone, PAOLO MOSETTI – Scritta a matita, MATT MUN – The space between us, MUSU – Oltre i miei sogni , NAMIDA – Ti faccio un tutorial, NINOTCHKA feat. Amerigo Verardi – Lune di Gaza, NOBLESSE OBLIGE! – Niente di speciale, NODE – The Sacred Theater of Nothingness, NUOVA SINTONIA – Ekujuleni, OCCHIC E IMPULSO – Sangue nelle mani, CLAUDIA OTTAVIA – Billie Eilish, FRANCESCO PAOLO PALADINO & MARTYN BATES – The last fog, PALO CANTO – Healing sound, LUCIANO PANAMA – Disamistade, PAPILLON – Il tatuaggio, PAUZ – Considerare feat. Dani Marceca, The PEAWEES – The Wolf , GIORGIA PEREGO – Effetto, LE PICCOLE MORTI – Cupe vampe, PLATONICK DIVE – Carpet Ceiling, PLEBBO – Svegliati, RADIO-ACTIVITY – Crossroads, RENANERA con Mario Rosini ed Ezio Lambiase – Ma non ho più la mia città, RHOMANIFE – I’ll Sing Forever, EMILY RINALDI – Germoglio, DARIO RIZZARDI – Illusione Postmoderna, CARLO RIZZOLO – Four corners, ROSGOS – Shelter, SAGOME DI FELTRO – Il richiamo del bosco, SANDFLOWER – Abbatti le mura, SARGASSI – 21 Drammi, MONICA SARNELLI – T’amo e t’amerò, FAITH FEDERICA SCIAMANNA – È solo un attimo, ROBERTO SERAFINI feat. Viola Valentino – Sei una bomba (festa), SICKTALE – Branded, ERICK SOLA – Forse parlo troppo di me, SOLEMUTO – Bravi ragazzi, SOUTHLANDS – You Are The Sun, DALILA SPAGNOLO – Quel santo giorno, STRANO – Un sogno bellissimo, STRIKKIBOY – El Barrio te mata, SUBARU ft Fante Le Fou – De amore et obsessione, TANZ AKADEMIE – The ghost, UDS ROCK – Sa di plastica, ANDREA VAN CLEEF – A horse named Cain, The VOODOO DRUMMER Duo – WEIRDOFON Bacchae / Moondog / Rebetiko, XCORSI – Generazione in fissa, ZOLLE – Fiocco

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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