MICHELE GAZICH – Solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea
Gazich non è mai stato banale o prevedibile e questo nuovo progetto lo testimonia una volta in più.
Gazich non è mai stato banale o prevedibile e questo nuovo progetto lo testimonia una volta in più.
Classici rock n roll ma non solo, vengono presi, fatti a pezzi, frullati e ricomposti in chiave jazz (e dintorni), sperimentando, reinterpretando, rinnovando.
Il suo pop sgangherato, minimale, storto, visionario e ruvido, ha un’anima profonda e molto particolare
Elettronica di stampo new wave, arricchita da brani che attingono dalla canzone d’autore nostrana più evoluta.
Un vortice di contaminazioni che guarda a tango, jazz, world music, suoni mediterranei.
Possenti cavalcate rock ai confini (e oltre) dell’hard, supportate da una voce femminile potente, convincente, aggressiva, con un gusto più pop e ritmiche talvolta funk.
Un linguaggio immediato che attinge dalla nuova canzone d’autore italiana, con l’aggiunta di un’anima pop rock che rende l’ep immediato, gustoso, intenso.
Ci sono riferimenti a grandi della canzone d’autore nostrana come De Gregori, Gaetano o Fossati ma anche un substrato rock ed elementi elettronici che spostano il baricentro verso una dimensione molto più personale e originale.
E’ sempre blues ma ancora più anomalo del consueto, con sferzate punk e abbracci a varie forme di psichedelia, con un substrato oscuro e dark.
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