Le rock stars non muoiono mai

Da qualche parte esiste un luogo meraviglioso, un universo parallelo, una zona protetta in cui vanno a vivere, a esistere in pace, tutti i personaggi noti dati per morti. E’ un assunto: le rock star non muoiono mai! Dal punto di vista emotivo si tratta di una grande verità, musiche adorate, testi meravigliosi hanno accompagnato la vita di molti, la traccia musicale perpetua la memoria e l’esistenza degli artisti, ma attenzione! Siamo così sicuri che siano davvero defunti gli idoli di sempre? Mi ha sempre affascinato il bollettino degli avvistamenti: visto Elvis a Honolulu, avvistato Jimi Hendrix a Londra, a Sidney a Delhi (lui appare ovunque) e già immagino stuoli di rock stars watcher nascosti dietro gli angoli.

Le leggende metropolitane si sprecano: accordi con la CIA, testimonianze aliene, associazioni crudeli con la fissa della lettera “J” e del numero “27”, cose da malati di mente insomma.

Fra le tante mi colpiscono sempre le storie di Elvis e Jim Morrison. The King aveva la fissa di diventare agente dell’FBI, lo chiese anche a Nixon “eh dai, dammi un distintivo”! E forse proprio l’FBI lo ha fatto sparire dopo l’operazione Fountain Pen in cui erano coinvolti Elvis, aerei e mafia, storie malate insomma, meglio sparire ed entrare nel programma protezione testimoni. E poi? Qualcuno lo vuole alieno tornato a casa, altri lo danno per certo all’Avana da 30 anni, qualcuno sostiene che sia anche comparso in alcuni film (pare sia in coda dietro alla mamma nel film “Mamma ho perso l’aereo”). Insomma, morto no, in giro sì, cantare basta.

La storia più fantasiosa è legata a Jim Morrison. Il Re Lucertola non sarebbe mai morto a Parigi, al contrario sarebbe vivo, vegeto e rigenerato sotto altre spoglie per fuggire al terribile Club 27, l’associazione creata da un misterioso agente della CIA, cui è partita la brocca dopo la morte della figlia Jennifer, a 27 anni, a un concerto rock. Il turbato agente per lenire il suo dolore ha deciso di far fuori tutti i musicisti ventisettenni, con la lettera “J” nel nome. Quindi morti Brian Jones, Jimi Hendrix e Janis Joplin, pare che “l’ammiraglio papà Morrison” partisse per Parigi per salvare la pelle al figlio. E qui la storia diventa succulenta. Salvato il rampollo grazie ai legami del padre ammiraglio con la CIA, il buon Jim sparisce per poi tornare sulla scena con una faccia di plastica, quella di Barry Manilow. Barry Manilow? Ripeto la domanda, Barry Manilow? Uno è Jim Morrison, quello dei Doors, deve rinascere e diventa Barry Manilow, quello di “Oh Mandy”? Ma perché? Non lo sapremo mai, ma pare che vi siano prove a suffragio: stessa corporatura, data e giorno di nascita, stesso spettro vocale, soprattutto nella pronuncia della lettera “r”. Eh va bene, ha deciso così… Barry Manilow.

E gli altri? Tranquilli, pare che un agente infiltrato della CIA, tal Jack Ryan sia presente nelle foto degli ultimi concerti anche degli altri con la “J”, novello Caronte a traghettare, chissà dove, i miti del rock.

Già, chissà dove?

 

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Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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