CARLO AUDINO – La voce della radio

“La voce della radio”, il nuovo singolo di Carlo Audino.

La voce della radio racconta di una grande amicizia con una ragazza che fa la speaker in una radio locale. L’autore ha scritto questo brano qualche anno fa proprio per una sua grande amica che l’ha aiutato in un difficile periodo della sua vita dove era innamorato ma non ricambiato. La registrazione del brano è stata travagliata perché Carlo aveva registrato una voce temporanea da mandare ai suoi musicisti, all’improvviso è stato operato al cuore con urgenza e quindi quella che sentiamo oggi è la voce così come è uscita durante la prima registrazione.

Spiega l’artista a proposito del suo nuovo singolo: «Anche questo capitolo della mia vita è stato molto importante e mi ha insegnato che l’amicizia con l’altro sesso può esistere, eccome se può esistere! Ancora adesso quando la incontro per strada ci salutiamo da grandi amici che non si vedono da una settimana, ed invece sono passati anni durante i quali, mentre io ero all’estero, lei ha lasciato la radio, si è sposata, ha avuto figli e, recentemente, ha combattuto con un gravissimo male ma ce l’ha fatta!».

Il videoclip ufficiale del brano racconta una profonda amicizia tra uomo e donna: lui innamorato di una che non lo ricambia e lei speaker radiofonica.

 

Biografia

Nato nel 1964, inizia a suonare la chitarra nel 1979 seguendo le orme del padre Antonio. Nel giro di pochi mesi comincia a scrivere i primi brani ispirato, oltre che dagli altri cantautori, soprattutto dalla figura di Ivan Graziani.

Negli anni successivi partecipa ad innumerevoli festival e concorsi musicali durante i quali viene in contatto con gli altri artisti suoi coetanei. Nel 1996 e 1997 è all’Accademia della Canzone di Sanremo con un giovane e spaesato amico di allora: Tiziano Ferro. Nel frattempo crea uno studio di registrazione per poter fissare le proprie emozioni ma più che altro si trova al centro di un gruppo di amici artisti che ne approfittano contribuendo se non altro a migliorare le sue qualità di arrangiatore e tecnico del suono.

Suona in maniera continuativa con band più o meno improvvisate e in duo in moltissimi pianobar e pub, soprattutto di Roma e provincia, ma anche a Milano e in genere in centro Italia.

Dal 2001 tralascia l’aspetto cantautorato, lasciando sempre inalterata l’attività di musicista live, per dare più spazio al proprio matrimonio ed alla famiglia. Solo successivamente al divorzio, ricomincia a scrivere canzoni ed a ripescare nel cassetto anche quelle più datate.

Nel 2012 un gravissimo incidente di moto quasi lo uccide e gli distrugge il polso ed il braccio sinistro: secondo i medici non potrà mai più suonare la chitarra. Invece dopo qualche anno di rassegnazione decide di riprovare, magari solo per quel poco che l’agilità delle dita della mano sinistra gli consentono, e così prova a suonare l’accompagnamento, con altri non giovanissimi chitarristi e flautisti, per gli inni ecclesiastici durante le funzioni della domenica sera presso la chiesa St John Fisher di Rochester (UK) dove si era trasferito da qualche anno. Miracolosamente, nel giro di poche domeniche ha ripreso via via confidenza con questo suo nuovo modo di suonare e così ha ripreso quasi subito a fare chitarra bar da solo in vari locali vicino Londra.

Finalmente, nel 2021, ha deciso di dare una possibilità alle sue vecchie canzoni, avendo ricominciato anche a scriverne di nuove, e così, come si farebbe tirando fuori un foglio alla volta da una cartellina polverosa, le sta estraendo e contestualmente variandone testo e musica per renderle, una ad una, più in linea col mondo attuale.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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