Nuova Musica Italiana – 4 recensioni

MASSIMO VOLUME – Aspettando i barbari

Come sempre i Massimo Volume non fanno prigionieri. Il tono è acre, cupo, alle soglie del diluvio, della soluzione finale. Scorrono severe le basi musicali in sottofondo, recita implacabile la voce di Emidio Clementi, evocando a tratti (“Drymaxion song”) addirittura i fantasmi dei CCCP. Rispetto al passato fa la comparsa, non invasiva ma con decisione, una componente elettronica che ben si accompagna al classico duro post rock a cui ci abituati la band bolognese e su cui, nel consueto stile inconfondibile, scorrono, declamati, ora con rabbia, ora diretti allo stomaco, testi taglienti, crudi, evocativi. Un ottimo lavoro, come sempre importante e assolutamente da ascoltare.


WUNDERKAMMER – s/t

Esordio anomalo (già dal formato dell’ep in (sacro) vinile) per la neonata formazione piacentina, con alla spalle una lunga e ricca attività in varie band (dai Liquid Germs ai Morticia Lovers, Rookies, Titty Twister, Sir Jack & the Grandma Modes tra gli altri). I quattro brani assimilano sonorità kraut rock (care a Neu!, Can, Popol Vuh, primi Kraftwerk) ma li fondono con certi suoni dimenticati ma ancora freschissimi che furono dei primi Devo o di oscuri nomi come XRay Spex, Screamers o i nostrani GazNevada degli esordi. Produzione grezza e minimale ma che prelude ad un futuro brillante.

www.facebook.com/wunderkammercul

 

STEVE & the JERKS and ANTEENAGERS M.C – Campo-logy

L’etichetta toscana Area Pirata raccoglie un serie di brani di uno dei personaggi cult dell’underground francese, Fred Campo, in una delle sue incarnazioni sonore.Siamo nei meandri del punk di stampo 77, ancora sporco di garage 60’s ma tagliato da coltellate sonore acide e aspre, dissonanti e ruvidissime. I 13 brani scorrono veloci e potenti, aggressivi e cattivi.

 

DISORCHESTRA – Umano e disumano

L’esordio della band abruzzese si muove in una ambito sonoro abbastanza definito quasi da costituire un genere, in Italia: quel post punk dalle tinte cantautorali che si colloca tra Marlene Kuntz e Massimo Volume, con echi di CSI e PGR e tocchi di post rock. Il tono generale è cupo e opprimente, i testi affrontano tematiche difficili e delicate ma “Umano e disumano” è un album di ottima fattura e il gruppo ne esce con un prodotto interessante, di qualità e spessore.

Seahorse Recordings

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.