OODAL – Vicino

Gli oodal presentano “Vicino”, primo singolo uscito oggi estratto dall’album di esordio “Due punti” previsto per marzo per Santeria Records (Nada, Comaneci, Don Antonio…).

In questa canzone la band descrive il crollo di una certezza che viene a mancare, come un pilastro che si sgretola portando dietro di sé una lunga scia di piccoli pezzi frantumati. E’ la fotografia di una crisi nel momento in cui è ancora impossibile ricostruire e si può solo cercare a fatica di restare in piedi, barcollando, nell’attesa che il crollo si completi del tutto.

Il racconto delle parole si accompagna ad un’atmosfera musicale onirica e leggera, perché l’ascoltatore abbassi le sue difese e le parole possano così penetrare più nel profondo e colpirne l’attenzione. Il gioco sui contrasti è la cifra stilistica che ha segnato la scrittura dell’intero album e Vicino non sfugge a questo approccio.

Anche nella realizzazione del video la band ha voluto accompagnare scene leggere come il salto, che ricorda il gioco e la spensieratezza, ad altre immagini che trasmettono malinconia e raccontano il decadere e la precarietà delle cose. Tutto passa, si trasforma e non è possibile trattenerlo. Di nuovo le immagini si legano al significato del pezzo attraverso sequenze di oggetti o persone che scompaiono (anche la stessa protagonista del video, alla fine, svanisce).
La narrazione si svolge all’interno di una serra, tra le piante che rappresentano allo stesso tempo la forza della natura e la sua fragilità con la loro dipendenza dalle cure del giardiniere senza le quali sono condannate a sfiorire e appassire. Di nuovo una metafora per rappresentare ciò che accade alle persone ed ai loro rapporti.
Il tutto è incorniciato dalla fotografia fredda, glaciale, di Luca Sorgato, che quasi sospende lo scorrere del tempo con una luce piatta, diffusa e priva di ombre, che rimanda ad un immaginario nordico, scandinavo.

Gli oodal sono nati da un primo incontro tra Antonio Bacchi Gaia Burgalassi partendo da intenzioni chiare sul disegno finale: unire elettronica e sonorità alt e post rock, completando il tutto con una nota cantautoriale nei testi, aprendosi a quante più contaminazioni possibili. I primi brani sono nati in modo spontaneo, chitarra e voce. In quel primo periodo dedicato alla composizione si è aggiunto Edoardo Martini, che ha apportato drum-machines e sintetizzatori. Dopo i primi live ad inizio 2019 si sono completati grazie all’arrivo di Fabio Sarti.
Il risultato di questa unione è una sintesi di atmosfere elettroniche e indie dalle venature dream-pop, con influenze che vanno dai Verdena a La Rappresentante Di Lista, da Slowdive a Iosonouncane e The xx. L’incontro col produttore musicale Andrea Ciacchini (Blonde Redhead, Zen Circus, Bobo Rondelli) ha fornito ulteriore linfa ad un percorso già in atto, fino ad arrivare al racconto racchiuso nel disco d’esordio (Due punti) che dopo la pandemia è stato registrato al Sam Studio di Lari.
La band è stata selezionata per le fasi finali del Rock Contest di Controradio ed è arrivata alla finale regionale dell’European Social Sound (ESS4U). Nel 2020 è stata finalista del Premio Lunezia, sezione nuove proposte.

A novembre gli oodal sono usciti con “Loaded”, il singolo realizzato con la band heavy pop God Of The Basement per l’etichetta indipendente Stock-a Production, risultato della collaborazione tra i due gruppi, entrambi di Firenze, e per la precisione tra otto musicisti, le cui differenze stilistiche si sciolgono e amalgamano in una melma appiccicosa, dalle vischiosità post-shoegaze e synthrock.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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